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Le centrali sono per un impianto di allarme, il cuore vero e proprio dell’impianto stesso, in quanto l’intera gestione del sistema dipende da questo componente.

Vediamo nel dettaglio, pur senza scendere in tecnicismi troppo profondi quali sono i compiti di una centrale in un impianto di allarme: Questo componente dialoga innanzitutto con i sensori ad essa collegati, che possono essere via radio o via filo e sono i più disparati, dal contatto magnetico semplicissimo ai sensori infrarossi radar a doppia tecnologia, ma anche impianti di rilevazione a barriere o quant’altro.

Alla centrale di allarme nei casi standard sono poi collegate altre periferiche, quali sirene, combinatori telefonici, chiavi elettroniche o tastiere, insomma di solito una periferica è dedicata all’ inserimento e disinserimento dell’impianto; questa può essere rappresentata da una chiave elettronica, o da un telecomando, mentre di norma, se si tratta di una tastiera, spesso quest’ultima viene impiegata anche per programmare alcune funzioni base della centrale.

Bene, realizzate le premesse andiamo a vedere come una centrale gestisce allarmi ed eventi: ogni sensore fornisce alla centrale di allarme vari tipi di informazioni, quella tipica e cioè l’allarme intrusione o rilevamento vero e proprio, ma anche un allarme detto di manomissione che si realizza attraverso uno switch fisico che interrompe una serie elettrica se il dispositivo viene aperto per essere manomesso, (anche ad allarme disinserito), parlando invece di sensori via radio le cose si fanno più complesse; questi sensori infatti ,oltre a quanto già citato, non realizzando un collegamento filare con la centrale devono trasmettere un segnale di esistenza in vita ogni tot. secondi, oltre naturalmente allo stato della batteria interna ed ai codici univoci con cui vengono riconosciuti. Per analogia con quanto trattato, anche le altre periferiche di allarme quali combinatore telefonico, sirene esterne ecc, sono dotate di contatti che scongiurano le manomissioni collegate anch’essi sulla stessa catenaria realizzando una serie di contatti normalmente chiusi. Come si può intuire, l’atto di programmazione di una centrale di allarme altro non fa se non comunicare all’apparecchio come e con quali tempistiche gestire gli allarmi e l’interfacciamento dei vari sensori.

Internamente possiamo distinguere con facilità alcuni componenti che citiamo come se si trattasse di uno schema a blocchi:

Un modulo alimentatore, una batteria ed una scheda elettronica con alcuni morsetti di connessione; quest’ultima può essere integrata e cioè realizzare tutte le funzioni, oppure disporre di slot per il collegamento di moduli che realizzano funzioni ausiliarie, moduli di gestione di sensori via radio, combinatori telefonici integrati, espansioni per aumentare il numero di zone gestibili ecc. L’autonomia della centrale rispetto alle mancanze di tensione è garantita da una batteria interna che viene tenuta in tampone e ricaricata sezione di alimentazione della scheda centrale. Talvolta alcune centrali sono già dotate di sirena interna, un supplemento che diversamente può essere acquistata e collegata a parte.