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Componenti fondamentali in un impianto di allarme sono le sirene con funzione di avviso acustico e luminoso dell’avvenuta intrusione in un ambiente protetto.

Le sirene per impianti di allarme esistono normalmente in due versioni, quella per esterno e quindi la sirena vera e propria che siamo abituati a vedere all’esterno degli immobili protetti e quella per interno, spesso contenuta all’interno della centrale con la funzione di diffondere un ulteriore avviso dell’intervento del sistema.

La sirena è composta essenzialmente da un contenitore che può essere singolo e provvisto di una ulteriore copertura oppure in unico blocco; all’interno troviamo una scheda elettronica di gestione, un doppio switch che assicurerà che la sirena non venga aperta per essere manomessa o staccata dal muro, inoltre alcuni modelli di sirena inglobano un circuito detto rilevatore di prossimità, attraverso questo circuito la sirena entra in allarme anche se un corpo umano si avvicina oltre una certa distanza ( di solito circa 30 cm). Si aggiungono all’interno una serie di connettori per il collegamento filare, ed un lampeggiante con il compito di far individuare meglio la sirena in allarme e/o segnalare eventualmente alcuni stati dell’impianto. Completa la dotazione della sirena, in questo caso ci riferiamo a quella per esterno, una batteria al piombo gel che garantisce il funzionamento del dispositivo anche in caso di mancanza rete, la batteria tampone viene alimentata dalla centrale attraverso il cavo di collegamento. La sirena esterna ha l’esigenza di avere alettature nel contenitore che permettano al suono di poter uscire, infatti un contenitore completamente stagno, attenuerebbe l’efficienza del dispositivo; questa esigenza crea però un punto debole e cioè la possibilità che un eventuale intruso la neutralizzi iniettandovi composti schiumosi o poliuretanici. Per evitare il problema il contenitore prevede due controalettature orientate in modo opposto che scongiurano l’iniezione di schiume o altri agenti.

Completata la descrizione puramente meccanica, arriviamo a quella elettrica vera e propria, il cavo che la collega alla centrale assolve a varie funzioni, tra queste, l’alimentazione della batteria in tampone, la connessione del contatto/ anti manomissione, ed aggiunge una ulteriore funzione detta ” antitaglio”. Questa funzione si realizza attraverso una tensione che la centrale mantiene sui conduttori di riferimento quando l’allarme è in stato di riposo oppure allarmato ma non attivo, la sirena infatti a livello circuitale, sarebbe sempre attiva, ma viene tenuta bloccata da una tensione di riferimento, appare chiaro che in caso di taglio cavi venendo a mancare la tensione di riferimento la sirena inizierebbe a suonare senza controllo.

Alcuni modelli di sirena funzionano totalmente via radio senza alcun collegamento filare, aggiungendo altre funzioni di trasmissione, invio codici di riconoscimento, stato batterie ecc. In questi modelli, è necessario periodicamente sostituire le batterie.